VE1560-Cappello

Sonetto di M. Dionigi Atanagi a M. Bernardo Cappello
p. **4v [1] Tolgasi il velo homai; con che celate sonetto
[Rime]
p. 1 [2] Queste rime; ch’a voi piane, et dimesse sonetto
p. 1 [3] Nel dolce tempo, a la stagion novella sonetto
p. 2 [4] Viva mia speme; che da chiari lumi sonetto
p. 2 [5] O bella donna; che d’amor n’ardete sonetto
p. 3 [6] Se v’armate di sdegni a nova guerra sonetto
p. 3 [7] Oro, perle, rubini, et rose ardenti sonetto
p. 4 [8] Come ’l Sol; se talhor la terra accende sonetto
p. 4 [9] Infami schiere di pensier gelati sonetto
p. 5 [10] Cercai, quanto più seppi, allontanarmi sonetto
p. 5 [11] Certo era vano ogni tuo sforzo Amore sonetto
p. 6 [12] Quella Phenice; che ’l mio core impresse sonetto
p. 6 [13] Come nocchier, che sè perduto et vinto sonetto
p. 7 [14] In mezzo il ciel di novi raggi ornata sonetto
p. 7 [15] Come edificio antico, che la grave sonetto
p. 8 [16] Aspro diletto, et dolce mio tormento sonetto
p. 8 [17] Onde mi vien questa mia viva morte? sonetto
p. 9 [18] Lieve mio peso, et gioia mia dolente sonetto
p. 9 [19] La bella fronte, ove natura pose sonetto
p. 10 [20] Alma, a che dietro a ciechi sensi i passi sonetto
p. 10 [21] Se ’l breve corso della vita humana sonetto
pp. 11-13 [22] Perché si rompa al cor l’alta durezza canzone
p. 13 [23] O come spesso invan sospira, et spera sonetto
pp. 13-14 [24] O beato colui, che nega a l’empie sonetto
pp. 14-17 [25] Amor, poi c’hai desio canzone
pp. 17-18 [26] Com’huom di suo voler privo, et di pace sonetto
pp. 18-21 [27] Verdi colli fioriti, ameni, et lieti capitolo in terza rima
p. 21 [28] Mentre la bella imago; che nel petto sonetto
pp. 21-22 [29] Già non v’ha dato Dio tanta bellezza sonetto
p. 22 [30] Stavami al caro usato mio soggiorno sonetto
pp. 22-23 [31] Non per leve cagion turbato et nero sonetto
pp. 23-25 [32] Che mi dara conforto canzone
pp. 25-28 [33] O come tosto è giunto canzone
p. 28 [34] Non sapete anchor ben con quante pene sonetto
pp. 28-29 [35] Non è, ne fia giamai la fiamma spenta sonetto
p. 29 [36] Se mai donna da voi rivolsi il core sonetto
pp. 29-30 [37] Se con ragion di voi donna mi doglio sonetto
p. 30 [38] Se così nel mio petto adognihor rugge sonetto
pp. 30-31 [39] Donna è cotanto vaga ballata
p. 31 [40] Con quanto ardor quanti perigli ho corsi sonetto
pp. 31-32 [41] Il grave affanno: che vi noia, et preme sonetto
p. 32 [42] Se mai giusta pietà vi punse il core sonetto
pp. 32-33 [43] Poi ch’al volto il vermiglio almo colore sonetto
p. 33 [44] Tornate a rivestire i panni allegri sonetto
pp. 33-34 [45] Qual fredda voglia v’arma incontra Amore sonetto
p. 34 [46] Benché ’l chiaro soave honesto sguardo sonetto
pp. 34-35 [47] Poi che fuggir conviemmi indi, ove gli occhi sonetto
p. 35 [48] Aspro et grave martir m’affligge et preme sonetto
pp. 36-38 [49] Questi luoghi selvaggi canzone
pp. 38-39 [50] Lasso, quando più fien di pianger queti sonetto
p. 39 [51] L’angue; ch’ognihor con suoi gelati morsi sonetto
pp. 39-40 [52] Dodici volte il ciel Phebo ha trascorso sonetto
pp. 40-44 [53] Prima ch’io giunga a morte canzone
p. 45 [54] Molin, s’io pur trovassi alcun riparo
Rubrica: [A messer Girolamo Molin]
sonetto
p. 46 [55] Donna, che ’l mondo, e ’l ciel di se innamora sonetto
p. 46 [56] Donna; ch’al chiaro nome de l’antica sonetto
p. 46 [57] S’alcun teme d’Amor farsi soggetto sonetto
p. 47 [58] Quando la donna mia leggiadra move sonetto
p. 47 [59] Quando scorto d’Amor giunsi là, ov’era sonetto
p. 48 [60] Dicemi Amor, ch’ a consolar mi vene sonetto
p. 48 [61] Spirto eletto da Dio novellamente
Rubrica: [A papa Paolo III]
sonetto
pp. 49-53 [62] Se cantando talhor potessi al segno
Rubrica: [A papa Paolo III]
canzone
p. 53 [63] Ne perche mille volte il giorno i pera sonetto
p. 54 [64] Ne per orgoglio mai, ne per vostre ire sonetto
p. 54 [65] Donna, che ben rassembra opra divina sonetto
p. 55 [66] Dolce d’Amor un bel pastor lagnarsi sonetto
p. 55 [67] Rompa giusto voler il duro ghiaccio sonetto
p. 56 [68] Se di pietate in voi sol vive tanto sonetto
p. 56 [69] Ecco i crin d’oro; onde tessendo Amore sonetto
p. 57 [70] Che piu tardar al mio dolce soccorso? sonetto
p. 57 [71] Dunque al desio, c’ho di serbar costei sonetto
p. 58 [72] La bella donna, che molti anni io porto sonetto
p. 58 [73] Sara sempre da me donna lodato sonetto
p. 59 [74] Questi son luoghi, solitari, et queti sonetto
pp. 59-63 [75] Non piu rime d’amor soavi et liete capitolo in terza rima
pp. 63-64 [76] Poiche del pianto mio le torbide onde sonetto
p. 64 [77] Quella virtù, che ’n fogge alte, et diverse sonetto
p. 64 [78] Tesse di si fin oro i nodi Amore sonetto
p. 65 [79] Dal chiaro sangue, et dal tranquillo ciglio sonetto
pp. 65-66 [80] Punto ch’a la salute mia piu parca
Rubrica: [A messer Marcantonio da Mula]
sonetto
p. 66 [81] S’io vivo, et vissi sempre in pene, e ’n guai sonetto
p. 67 [82] Tu, cui mai sempre debbo ogni periglio
Rubrica: [A messer Antonio Brocardo]
sonetto
p. 67 [83] Quella dolcezza, che da gli occhi vostri sonetto
pp. 67-68 [84] Poich’io m’accorgo, che mia morte amate sonetto
p. 68 [85] So, che vedeste pur chiaro, et palese sonetto
pp. 68-69 [86] I dolci risi, e ’l bel soave sguardo sonetto
p. 69 [87] L'accoglienze di gioia, et d’amor piene sonetto
pp. 69-70 [88] S’a gravi, et molti miei falli risguardo sonetto
p. 70 [89] Signor, dal qual tutte le voglie sante sonetto
pp. 70-71 [90] Fia mai quel di, ch’a la mia pena acerba sonetto
p. 71 [91] Se mai sempre vi sia cortese Amore sonetto
pp. 71-72 [92] Che pur tenti far misera mia vita sonetto
p. 72 [93] Tosto che del partir vostro s’accorge sonetto
pp. 72-73 [94] Fera gentil, che si veloce il piede sonetto
p. 73 [95] Siede la dove piu superbo bagna
Rubrica: [in morte del signor Cesare Trivulzio per la signora Beatrice Pia degli Obizzi]
sonetto
p. 74 [96] Le dolci rime, et l’honorate carte
Rubrica: [A madonna Eleonora Gonzaga della Rovere duchessa d'Urbino]
sonetto
p. 74 [97] Sol degno è il Bembo di spiegar in carte
Rubrica: [Alla signora Eleonora Gonzaga duchessa d'Urbino]
sonetto
p. 75 [98] Quella, che nel suo grembo accoglie, et tene
Rubrica: [Per la signora Eleonora Gonzaga della Rovere duchessa d'Urbino]
sonetto
p. 75 [99] Quando mi torna a mente il sacro giorno sonetto
p. 76 [100] Tutto quel, che da me donna sen venne
Rubrica: [Alla signora Veronica Gambara]
sonetto
p. 76 [101] Nulla d’altrui favor donna gradita
Rubrica: [Alla signora Veronica da Gambara de' Correggi]
sonetto
p. 77 [102] Mentre voi lungo la sinistra riva
Rubrica: [Alla signora Lucrezia Trotta]
sonetto
pp. 77-80 [103] Nessun rimedio a gli amorosi affanni capitolo in terza rima
pp. 80-81 [104] Ne ’n si soavi, o ’n si leggiadri versi sonetto
p. 81 [105] Tosto che furo a le mie orecchie porte sonetto
pp. 81-82 [106] Fra speranza, et timor languisco, et godo sonetto
p. 82 [107] Deh non voler eterno Re del cielo sonetto
pp. 82-83 [108] Vergine santa, honor supremo, et vero sonetto
pp. 83-88 [109] Signor, che solo alto valor tenete
Rubrica: [A Carlo V imperatore]
canzone
pp. 88-89 [110] Ecco come del ciel giusta vendetta
Rubrica: [A Carlo V imperatore]
sonetto
p. 89 [111] Se del vago Monton di Phrixo amate
Rubrica: [A Carlo V imperatore]
sonetto
pp. 89-94 [112] Poi che la nostra fe mesta, et exangue
Rubrica: [A Carlo V imperatore e a Francesco I re di Francia]
canzone
pp. 94-95 [113] Ecco fortuna, che pur vinta al fine
Rubrica: [A Francesco I re di Francia]
sonetto
p. 95 [114] Non da l’alpe lontan siede un bel colle
Rubrica: [A monsignor {Pietro} Bembo]
sonetto
p. 86 (sc. 96) [115] S’a quella, onde si dolce ogni tormento
Rubrica: [A messer Pietro Bembo]
sonetto
p. 86 (sc. 96) [116] Chi ti vede, et di te non s’inamora
Rubrica: [Alla città di Verona]
sonetto
p. 97 [117] Si cangi in dolci Amor le vostre amare sonetto
p. 97 [118] Non piangete homai piu Carlo, che quella
Rubrica: [A messer Carlo Cappello mio fratello]
sonetto
p. 98 [119] O come leve, et quasi in un momento sonetto
pp. 98-103 [120] Quand’io volea lodar le tue dolci acque
Rubrica: [In morte di Pietro Pizzamano]
capitolo in terza rima
p. 103 [121] La santa fama, che da queste a quelle
Rubrica: [A papa Paolo III]
sonetto
pp. 103-116 (sc. 106) [122] Vidi cinque leggiadre donne, et belle canzone
p. 116 (sc. 106) [123] Come, qualhora il ciel di nebbia carco
Rubrica: [Alla signora Eleonora Gonzaga duchessa d'Urbino]
sonetto
p. 107 [124] Se de l’humor de la tua gratia immensa sonetto
p. 107 [125] Accogli nel tuo casto et santo grembo
Rubrica: [A Pietro Biembo, che poi fu Cardinale]
sonetto
p. 108 [126] Piu non poria perir la navicella
Rubrica: [A messer Pietro Bembo]
sonetto
p. 108 [127] A te qual gia Reina alta del mondo
Rubrica: [Al signor Alessandro Farnese, cardinale vice-cancelliere]
sonetto
p. 109 [128] I bei palazzi, et le superbe mura
Rubrica: [Al cardinale {Alessandro} Farnese]
sonetto
p. 109 [129] Poi che con gloriosa tromba altera
Rubrica: [Al cardinale {Alessandro} Farnese]
sonetto
p. 110 [130] S’a vostri lunghi, et ben passati tempi
Rubrica: [A papa Paolo III]
sonetto
p. 110 [131] Al vostro almo terren, poiche d’odori
Rubrica: [Al cardinale Alessandro Farnese]
sonetto
p. 111 [132] L’empia schiera di quei tristi pensieri sonetto
p. 111 [133] MULLA, le vostre prose dotte, et pure
Rubrica: [A messer Marcantonio da Mula]
sonetto
p. 112 [134] ZEN mio gentil, se di saper hai voglia sonetto
p. 112 [135] O tra le donne sagge, et piu pudiche
Rubrica: [Alla signora Vittoria Colonna M. di P.]
sonetto
p. 113 [136] GIOVIO, che di furarne a gli anni avari
Rubrica: [A Monsignore Paolo Giovio vescovo di Nocera]
sonetto
p. 113 [137] CASA gentil, che con si colte rime
Rubrica: [A Monsignore Giovanni della Casa, arcivescovo di Benevento]
sonetto
p. 114 [138] CASA: che ’n versi, od in sermone sciolto
Rubrica: [A Giovanni della Casa]
sonetto
p. 114 [139] O chi m’adduce al dolce natio speco
Rubrica: [A Monsignore Giovanni della Casa]
sonetto
p. 115 [140] Come nel ciel la rilucente stella
Rubrica: [A madonna Orsa de' Dominis]
sonetto
p. 115 [141] Se non amate, che nubi atre, et folte
Rubrica: [Al cardinale {Alessandro} Farnese]
sonetto
p. 116 [142] Se fu drapel d’honeste donne et belle sonetto
p. 116 [143] Alto desio, ch’a ragionar m’invita
Rubrica: [Alla signora Vittoria Farnese]
sonetto
p. 117 [144] Sacri intelletti, a quai da Phebo è dato
Rubrica: [Per la signora Vittoria Farnese]
sonetto
p. 117 [145] Se vista humana a pien veder non pote
Rubrica: [A Vittoria Farnese]
sonetto
p. 118 [146] S’io mi taccio di voi; di cui degg’io
Rubrica: [A Vittoria Farnese]
sonetto
p. 118 [147] Vergine illustre, che ’n diverse fogge
Rubrica: [Alla signora Vittoria Farnese]
sonetto
p. 119 [148] Degni vostro valor, ch’io possa ornane
Rubrica: [Al cardinale di Santa Fiora]
sonetto
p. 119 [149] Poiche mia speme vana, e i desir folli
Rubrica: [Al cardinale di Santa Fiora in morte della signora Costanza Farnese sua madre]
sonetto
p. 120 [150] Saggio, cortese, et d’ogni laude degno
Rubrica: [Al signor Ridolfo Pio cardinal di Carpi]
sonetto
p. 120 [151] Quanto ad altrui giamai fece d’honore
Rubrica: [Al signor Don Alfonso d'Avalos marchese del Vasto]
sonetto
p. 121 [152] Se ’n dir i chiari, et degni alti honor vostri
Rubrica: [Al signor Alfonso d'Avalos marchese del Vasto ed a sua moglie]
sonetto
p. 121 [153] Come di voi piu saggia, ne piu bella
Rubrica: [A madama Margherita d'Austria]
sonetto
p. 122 [154] Scendan dal bel Parnaso i sacri chori
Rubrica: [Al signor Alfonso d'Avalos marchese del Vasto]
sonetto
p. 122 [155] Cosi di buon pastor fama s’acquista
Rubrica: [A papa Paolo III]
sonetto
p. 123 [156] Poiche i tuoi sette colli a questi ardenti
Rubrica: [A papa Paolo III]
sonetto
p. 123 [157] Poich’è pur ver, che i duo bei lumi santi
Rubrica: [In morte di madonna Faustina Mancini]
sonetto
pp. 124-126 [158] Che mi darà le lagrime; ond’io possa
Rubrica: [In morte di madonna Faustina Mancini degli Attavanti]
canzone
pp. 126-127 [159] Occhio puro del ciel, luce del mondo
Rubrica: [In morte di madonna Faustina Mancini]
sonetto
p. 127 [160] Poiche piu l’atto avante, onde gioiva
Rubrica: [In morte di madonna Faustina Mancini]
sonetto
pp. 127-128 [161] Mentre voi l’hore in adornar spendete
Rubrica: [Al signor Tiberio Crispo castellano di Castel Sant'Angelo]
sonetto
p. 128 [162] O vero terren Giove; ond’a la nostra
Rubrica: [A papa Paolo III]
sonetto
pp. 128-129 [163] Poiche camin si lungo, et periglioso
Rubrica: [Al cardinale {Alessandro} Farnese]
sonetto
p. 129 [164] Poiche ritorna al dolce nido amato
Rubrica: [Al cardinale Alessandro Farnese]
sonetto
pp. 129-130 [165] Helicona, Parnaso, et Pindo, et Cintho sonetto
p. 130 [166] Quel, ch’al giovene Adon d’Apro feroce
Rubrica: [In morte di messer Francesco Maria Molza]
sonetto
p. 131 [167] CRISPO, poiche concorde al voler nostro
Rubrica: [A Monsignore Tiberio Crispo cardinale]
sonetto
p. 131 [168] Ben son del vostro regal sangue pegni
Rubrica: [A madama Margherita d'Austria figlia di Carlo V imperatore]
sonetto
p. 132 [169] O settentrional gemma lucente
Rubrica: [A madama Margherita d'Austria]
sonetto
p. 132 [170] Queste saranno ben le laudi extreme
Rubrica: [Al cardinale {Alessandro} Farnese]
sonetto
p. 133 [171] Perch’al vostro valor d’uopo sarebbe
Rubrica: [Al cardinale Alessandro Farnese]
sonetto
p. 133 [172] Quale da l’herbe, et da lor vari fiori
Rubrica: [Al cardinale Alessandro Farnese]
sonetto
p. 134 [173] O meraviglia de le genti, o vera
Rubrica: [Al cardinale {Alessandro} Farnese]
sonetto
p. 134 [174] Ne di lettere, o d’arme ampie memorie
Rubrica: [A madonna Lavinia della Valle]
sonetto
p. 135 [175] Sento, che seco tal dolcezza adduce
Rubrica: [Per madonna Lavinia della Valle]
sonetto
p. 135 [176] Se la fiorita vostra Valle il seno
Rubrica: [Al duca Ottavio Farnese]
sonetto
p. 136 [177] Signor, cui diede gratiosa stella
Rubrica: [Al duca Ottavio Farnese]
sonetto
p. 136 [178] Passava il pianto fin sovra le stelle
Rubrica: [Per lo signor duca Ottavio Farnese]
sonetto
p. 137 [179] L’acque, che purga il pretioso corno
Rubrica: [Al cardinale {Tiberio} Crispo]
sonetto
p. 137 [180] L’alma Vittoria, che ’l ciel darvi accenna
Rubrica: [A Carlo di Valois duca d'Orleans per la signora Vittoria Farnese]
sonetto
p. 138 [181] Donna; che mille cor servi tenete sonetto
p. 138 [182] Da sette alte excellentie in se raccolte
Rubrica: [A madonna Settimia Iacobacci]
sonetto
p. 139 [183] Tutti sette i pianeti a prova intenti
Rubrica: [A madonna Settimia Iacobacci]
sonetto
p. 139 [184] Poiche non pur immortal fama doni
Rubrica: [Per il signor Rinuccio Farnese cardinale di Sant'Angelo]
sonetto
p. 140 [185] Vergine illustre, et tanto al Tebro cara
Rubrica: [A Vittoria Farnese]
sonetto
p. 140 [186] Quando per honorarvi in alcun modo
Rubrica: [Alla signora Vittoria Farnese duchessa d'Urbino]
sonetto
p. 140 [187] Vergine, che di senno, et di beltade
Rubrica: [A Vittoria Farnese]
sonetto
p. 141 [188] La donna, a cui d’amor ardete il petto sonetto
p. 142 [189] Qual atra nube, che ’l ciel copra, et toglia sonetto
p. 142 [190] Muse; che vaghe in questa, e ’n quella parte sonetto
p. 143 [191] La Selva, ch’a veder spesso m’invio sonetto
p. 143 [192] La bella Selva, dove Amor vi trasse sonetto
p. 144 [193] La vergine Romana, il cui pudico sonetto
p. 144 [194] D’ogni excelsa bellezza era gia morto
Rubrica: [Alla signora Livia Colonna]
sonetto
p. 145 [195] Qual gia per trarre a libertà l’Hebreo
Rubrica: [Alla signora Livia Colonna]
sonetto
p. 145 [196] Tu; che di verde manto il mondo vesti
Rubrica: [Per la signora Livia Colonna]
sonetto
p. 146 [197] Che voi de la piu saggia, et via piu bella sonetto
p. 146 [198] Viva COLONNA, et salda; a cui s’appoggia
Rubrica: [Alla signora Livia Colonna]
sonetto
p. 147 [199] Donna, di cui scrissi piu volte in rime
Rubrica: [A Livia Colonna]
sonetto
p. 147 [200] Di foco ghiaccio tenta, et d’acque molli sonetto
p. 148 [201] Chi puo sevrar duo cor congiunti in uno sonetto
p. 148 [202] Ne lusinghe, ne preghi, che da saggia sonetto
p. 149 [203] Che turba la mia pace, et che m’ancide sonetto
p. 149 [204] S’egli è pur ver, ch’a si honorata impresa
Rubrica: [Al cardinale {Alessandro} Farnese]
sonetto
p. 150 [205] Mira Padre del ciel, come si sface
Rubrica: [Al cardinale {Alessandro} Farnese]
sonetto
p. 150 [206] Apra, si come al dolce tempo sole
Rubrica: [Al cardinale {Alessandro} Farnese]
sonetto
p. 150 [207] Ne tanto pianse mai futura sposa
Rubrica: [In morte del cardinale {Pietro} Bembo]
sonetto
p. 151 [208] Che piu lasso di ben fra noi si vede
Rubrica: [In morte del cardinale {Pietro} Bembo]
sonetto
p. 152 [209] Torna BEMBO beato: che qual vivo sonetto
p. 152 [210] L’alma la cui partenza ognihor sospigne
Rubrica: [In morte del cardinale {Pietro} Bembo]
sonetto
p. 153 [211] BEMBO beato, io te pur chiamo ogni hora
Rubrica: [In morte del cardinale {Pietro} Bembo]
sonetto
p. 153 [212] Ne cosa cheggio, che ’l dolor mio tempre sonetto
p. 154 [213] Sciolgasi in tutto da terreni affetti
Rubrica: [A messer Benedetto Varchi]
sonetto
p. 154 [214] Il BEMBO, che v’amò si caldamente sonetto
p. 155 [215] Signor, cui negra, et lagrimosa vesta
Rubrica: [Al signor duca d'Urbino]
sonetto
p. 155 [216] Qual dietro atra tempesta il ciel sereno
Rubrica: [Al duca d'Urbino]
sonetto
pp. 156-158 [217] La morte, onde ’l Metauro ambe le sponde canzone
pp. 158-161 [218] Renda de frutti suoi piu larga parte
Rubrica: [Nelle nozze della signora Vittoria Farnese duchessa d'Urbino]
canzone
pp. 162-165 [219] Ecco la sposa illustre: ecco che 'l cielo
Rubrica: [Nelle nozze della signora Vittoria Farnese]
canzone
pp. 165-168 [220] Poiche m’infiamma anchor desio non leve
Rubrica: [Nelle nozze della signora Vittoria Farnese duchessa d'Urbino]
canzone
p. 168 [221] A te lice lasciar la doglia, e ’l pianto
Rubrica: [Al signor Guidobaldo della Rovere duca d'Urbino]
sonetto
pp. 168-169 [222] Ecco la bella vostra sposa adorna
Rubrica: [Per Vittoria Farnese al duca d'Urbino]
sonetto
p. 169 [223] Quell’arboscel, che ’n riva al Tebro nacque
Rubrica: [Alla signora Vittoria Farnese duchessa d'Urbino]
sonetto
pp. 169-170 [224] O non pur degna de terrestri regni
Rubrica: [Alla signora Vittoria Farnese duchessa d'Urbino]
sonetto
p. 170 [225] Viva de l’avo, et del buon padre imago
Rubrica: [Nella natività del signor Francesco Maria principe d'Urbino]
sonetto
pp. 170-171 [226] Poiche al gran GUIDOBALDO ha figliuol dato sonetto
pp. 171-173 [227] Poiche ’l dolce desio, che ’l cor m’accende
Rubrica: [Alla signora Vittoria Farnese duchessa d'Urbino]
canzone
pp. 173-174 [228] Quai donne, a cui sia sposo, et padre tolto
Rubrica: [In morte di papa Paolo III]
sonetto
p. 174 [229] Se ben nel vostro pianto piu s’honora
Rubrica: [In morte di papa Paolo III alla signora Vittoria Farnese duchessa d'Urbino]
sonetto
pp. 174-175 [230] Tosto che vinca il vostro alto consiglio
Rubrica: [Al cardinale {Alessandro} Farnese]
sonetto
p. 175 [231] Duo Poli ha ’l cielo: et l’uno et l’altro degno
Rubrica: [Al cardinal {Reginald} Pole d'Inghilterra]
sonetto
pp. 175-176 [232] O chiaro, o vero di virtute albergo
Rubrica: [Al signor Don Ippolito da Este cardinal di Ferrara]
sonetto
p. 176 [233] Mille ardenti sospir l’aria infiammaro
Rubrica: [Al cardinale Alessandro Farnese]
sonetto
pp. 176-177 [234] D’atre nubi velato, et volto in pianto
Rubrica: [Al cardinale {Alessandro} Farnese]
sonetto
p. 177 [235] Quando havra ’l mondo mai alma si saggia
Rubrica: [In morte di Monsignor Andrea Cornaro cardinale]
sonetto
p. 177 [236] La Dea Signor, che piu leve, che foglia sonetto
p. 178 [237] Possente Dea, che le ricchezze, e i regni
Rubrica: [Per il cardinale {Alessandro} Farnese]
sonetto
pp. 178-179 [238] Come non sempre il Sol chiuso è da l’ombra
Rubrica: [Al cardinale Alessandro Farnese]
sonetto
p. 179 [239] Quanto d’havervi fia contenta, et lieta
Rubrica: [Al cardinal Sant'Angelo Farnese]
sonetto
pp. 179-180 [240] VENIER mio, che del candido, et celeste sonetto
p. 180 [241] CENCIO, a cui Phebo i suoi concetti inspira sonetto
pp. 181-184 [242] Da l’otiose piume homai risorgi
Rubrica: [A Venezia]
canzone
p. 185 [243] Se ‘n te siede pietà, quanto possanza sonetto
p. 185 [244] Deh non voler Signor, che le piu belle
Rubrica: [Per la signora Livia Colonna]
sonetto
p. 186 [245] S’altro lume non è, ch’infiammi, et mostre sonetto
p. 186 [246] O COSMO in ornamento al mondo dato
Rubrica: [Al duca di Firenze]
sonetto
pp. 187-190 [247] Di bella, saggia, et nobil coppia m’arde
Rubrica: [Al duca e alla duchessa di Firenze]
canzone
p. 190 [248] Ecco la dove il cielo è piu sereno
Rubrica: [Per il duca di Firenze]
sonetto
pp. 190-191 [249] Se ne fatica a tralasciar l’usato
Rubrica: [Al cardinale {Alessandro} Farnese]
sonetto
pp. 191-193 [250] Chi potrà mai di voi le labra chiuse
Rubrica: [A madama Margherita di Valois]
canzone
pp. 193-196 [251] S’a l’alto, et bel concetto
Rubrica: [A madama Margherita di Valois]
canzone
p. 196 [252] Chi duol qua giu de la tua fin non preme
Rubrica: [In morte del signor Orazio Farnese duca di Castro]
sonetto
pp. 196-197 [253] Lasso che fia, ch’a le mie rime liete
Rubrica: [In morte del signor duca Orazio Farnese]
sonetto
p. 197 [254] Prato di vari fiori entro, et dintorno
Rubrica: [Per madonna Margherita di Valois]
sonetto
pp. 197-198 [255] Cotanto e ’l monte faticoso et erto
Rubrica: [A madama Margherita di Valois]
sonetto
p. 198 [256] A che t’infiamma anchor cieca vaghezza
Rubrica: [A madama Margherita di Valois sorella d'Enrico re di Francia]
sonetto
pp. 198-199 [257] Marina conca mai parto non diede
Rubrica: [A madama Margherita di Valois]
sonetto
p. 199 [258] S’io potuto spiegar havessi in carte
Rubrica: [A Margherita di Valois]
sonetto
pp. 199-200 [259] Ne rai de l’alto valor vostro intento
Rubrica: [A madama Margherita di Valois]
sonetto
p. 200 [260] Il Signor, che di me puo quanto e vole
Rubrica: [A madama Margherita di Valois]
sonetto
pp. 200-201 [261] L’alto thesoro, onde cantando varca
Rubrica: [A madama Margherita di Valois]
sonetto
p. 261 [262] O vero di natura unico fiore
Rubrica: [A madonna Margherita di Valois]
sonetto
pp. 201-202 [263] D’altre donne la gratia, et la beltade
Rubrica: [A madonna Caterina de' Medici regina di Francia]
sonetto
p. 202 [264] Donne le genti Galle a bear nata
Rubrica: [A Caterina de' Medici]
sonetto
pp. 202-203 [265] Donna, a cui sempre il ben oprar fu scorta
Rubrica: [A Caterina de' Medici]
sonetto
p. 203 [266] Volga lo stil, che da se tanto splende
Rubrica: [A messer Annibal Caro]
sonetto
pp. 203-204 [267] Di chiari, et santi rai cinta risplende
Rubrica: [A messer Annibal Caro per madama Margherita di Valois]
sonetto
p. 204 [268] Se la gemma real, che ’n guisa splende
Rubrica: [A messer Annibal Caro]
sonetto
pp. 204-205 [269] O COLONNA, ove Amore, et Castitade
Rubrica: [Alla signora donna Girolama Colonna]
sonetto
pp. 205-207 [270] D’un bianco et vivo marmo
Rubrica: [Alla signora donna Girolama Colonna]
canzone
pp. 207-208 [271] Questa bella, et real vergine saggia
Rubrica: [Per la signora donna Girolama Colonna]
sonetto
p. 208 [272] Qui piange Amor, qui Castità si lagna
Rubrica: [A Girolama Colonna]
sonetto
pp. 208-209 [273] Ben so, che poco nel mio stile honoro
Rubrica: [Alla signora donna Girolama Colonna]
sonetto
p. 209 [274] Sogno gentil, che la verso l’aurora sonetto
pp. 209-210 [275] Piacciati Re del ciel, che questa voglia sonetto
p. 210 [276] CLAUDIO, ch’al dipartir le porte hai chiuse
Rubrica: [In morte di Monsignor Claudio Tolomei vescovo di Cursola]
sonetto
pp. 210-211 [277] Tosto ch’al dipartir moveste i passi
Rubrica: [Al cardinal Alessandro Farnese]
sonetto
p. 211 [278] Questi, che gia mi fur si dolci, et cari
Rubrica: [Al cardinale {Alessandro} Farnese]
sonetto
pp. 211-212 [279] Quanto piu bella, et di maggior valore
Rubrica: [A la signora Eleonora Cibo]
sonetto
p. 212 [280] Quella, che scoglio, od orso è; se non l’ama
Rubrica: [Ad Eleonora Cibo]
sonetto
p. 212 [281] O divina bellezza, o novo Sole
Rubrica: [Alla signora Eleonora Cibo de' Vitelli]
sonetto
p. 213 [282] Cangia, misera, cangia et speme et voglia sonetto
pp. 213-214 [283] S’ancho nel mezzo al mio nevoso verno
Rubrica: [Alla signora Eleonora Cibo]
sonetto
p. 214 [284] Ne perche esperto i sia per molti danni sonetto
pp. 214-215 [285] S’al duro passo alto dolor mi guida sonetto
p. 215 [286] Lasso da miei pensier partir non posso
Rubrica: [Alla signora Eleonora Cibo]
ballata
pp. 216-217 [287] Non aperse il ciel mai pur solo un giorno sestina
p. 217 [288] Se voi vedeste quel; ch’ognihor m’atterra sonetto
pp. 217-218 [289] Mentre a sospiri, al lagrimar son volto sonetto
pp. 218-221 [290] Dolce pensier, che le mie acerbe pene
Rubrica: [Alla signora Eleonora Cibo de' Vitelli]
canzone
p. 221 [291] Chi desia di veder beltade in terra
Rubrica: [Alla signora Livia San Vitale]
sonetto
p. 221 [292] Degno è, s’io t’amo, o dono, hor che ’n te veggio
Rubrica: [Ad Eleonora Cibo]
ballata
p. 222 [293] A la belta celeste, a la chiarezza
Rubrica: [Alla signora Eleonora Cibo de' Vitelli]
sonetto
pp. 222-223 [294] Odalo il ciel, et non sel prenda a sdegno ballata
p. 223 [295] Non apre questa mia novella Aurora ballata
p. 224 [296] Si mi dolse il partir; ch’anchor non posso sonetto
pp. 224-225 [297] Tutto doglioso, et molle e ’l volto, e ’l petto sonetto
p. 225 [298] O dolce cibo mio fia mai quell’hora
Rubrica: [Alla signora Eleonora Cibo]
sonetto
pp. 225-226 [299] La vita mia, che da gli affanni oppressa
Rubrica: [Ad Eleonora Cibo]
sonetto
p. 226 [300] La divina sembianza, et le perfette
Rubrica: [Ad Eleonora Cibo]
sonetto
pp. 226-227 [301] Gia de gli anni migliori il vigor scemo sonetto
pp. 227-229 [302] Bella Sirena, che dal ciel discesa
Rubrica: [Alla signora Eleonora Cibo de' Vitelli]
capitolo in terza rima
pp. 229-230 [303] Se di vostra honestate, et cortesia sonetto
p. 230 [304] Donna, c’humile, et vago a serva rete
Rubrica: [Ad Eleonora Cibo]
sonetto
pp. 230-231 [305] Rara bellezza, et immortal virtute sonetto
p. 231 [306] Dunque io di me venti anni a molte avaro sonetto
pp. 231-232 [307] O fosse inteso o verde calle ombroso sonetto
p. 232 [308] Hor foco, hor ghiaccio, tutti i miei primi anni sonetto
pp. 232-234 [309] Chi pon sua speme in questa humana vita sestina
p. 234 [310] S’al mio non degno, et perciò grave danno
Rubrica: [A messer Giacomo Marmitta]
sonetto
pp. 234-235 [311] Questa TORELLA, che con volto humano
Rubrica: [Per la signora Maddalena Torella di Salata]
sonetto
p. 235 [312] Donna si saggia in questa, o ’n altra etade sonetto
pp. 235-236 [313] S’io tenessi arte eguale al ben concetto sonetto
p. 236 [314] Lo splendor, c’hoggi il mondo illustra; move
Rubrica: [A madama Margherita d'Austria]
sonetto
pp. 236-237 [315] Che possiam dir di voi, che non pria detto sonetto
p. 237 [316] Terren beato, aventuroso fiume
Rubrica: [Alla signora Anna Bentivogli Simonetta]
sonetto
pp. 237-238 [317] Anima, che da questo exilio humano
Rubrica: [In morte della signora Virginia da Gambara]
sonetto
p. 238 [318] Quanto del tuo partir alma felice
Rubrica: [In morte della signora Virginia Pallavicina da Gambara]
sonetto
pp. 238-239 [319] Di senno albergo, et di prudentia exempio
Rubrica: [In morte del conte Antonio Landriani]
sonetto
p. 239 [320] Troppo di danno avien, che ’l duol n’apporte
Rubrica: [Al signor duca d'Urbino]
sonetto
pp. 239-240 [321] GALLO, a che co i tuoi versi dolci, et puri
Rubrica: [A messer Antonio Gallo, gentiluomo urbinate]
sonetto
p. 240 [322] Io pur GALLO vorrei, che ne miei versi
Rubrica: [A messer Antonio Gallo]
sonetto
pp. 240-241 [323] Ne co i suoi raggi il Sol nebbia dissolve
Rubrica: [A Filippo re di Spagna]
sonetto
p. 241 [324] Questa donna real, del cui valore sonetto
pp. 241-242 [325] Se mi prezzate in guisa; che col raro sonetto
p. 242 [326] Non tanto il vostro buon giudicio intero
Rubrica: [A messer Bernardo Tasso]
sonetto
pp. 242-243 [327] O del bel foco di virtute accesa
Rubrica: [Alla signora Virginia della Rovere figliuola del duca d'Urbino]
sonetto
p. 243 [328] O senza par vergine bella, et saggia sonetto
pp. 243-244 [329] Tante non ha fiocche di neve il verno
Rubrica: [Al signor duca d'Urbino]
sonetto
p. 244 [330] O d’Italia figliuola illustre, et degna
Rubrica: [A Venezia]
sonetto
pp. 244-247 [331] Un de rami più cari
Rubrica: [In morte di donna Eleonora, figliuola del duca d'Urbino e della signora Vittoria Farnese]
canzone
pp. 247-252 [332] Poiche per tante, et si diverse prove canzone
p. 252 [333] IRENE è morta; et chi non piagne, ha ’l core sonetto
pp. 252-253 [334] Quando sarà giamai, ch’alma rivesta sonetto
p. 253 [335] GEORGIO, a che cercar con l’altrui rime
Rubrica: [A messer Giorgio Gradenigo, in morte della signora Irene delle Signore di Spilimbergo]
sonetto
pp. 253-254 [336] La rete del peccato, ù ti sei chiusa sonetto
p. 254 [337] O de l’eterno tuo figlio fattura sonetto
pp. 254-255 [338] Ove pon tu speranza, a che pur chiedi sonetto
p. 255 [339] Fuggono i nostri di veloci, et levi sonetto
pp. 255-256 [340] A i crin canuti, a l’uno et l’altro piede sonetto
p. 256 [341] S’a nostro prò ne l’human tuo soggiorno sonetto
p. 257 [342] O di che gioia pieno, o di che speme
Rubrica: [Al cardinale {Alessandro} Farnese]
sonetto
p. 257 [343] Di ricche spiche cinta, et di feconde sonetto
p. 258 [344] Chi è costei, che di tranquilla oliva
Rubrica: [Per la pace e le nozze di madama Margherita di Valois e del duca di Savoia]
sonetto
p. 258 [345] Tosto che Roma veggia a le man vostre
Rubrica: [A Monsignore Gio. Angelo Cardinale de' Medici, ora papa Pio IV]
sonetto
p. 259 [346] Colmo di duol, torbido l’onde alzarsi
Rubrica: [A papa Pio IV]
sonetto
p. 259 [347] Come in tener d’ogni sua gratia il seno
Rubrica: [A papa Pio IV]
sonetto
p. 260 [348] Saggio Signor; che Dio ne sembri in terra
Rubrica: [A papa Pio IV]
sonetto
p. 260 [349] Ecco a l’illustre vostro sangue aperta
Rubrica: [Al cardinale {Carlo} Borromeo]
sonetto
p. 261 [350] Tu; che de duo piu cari a Christo servi
Rubrica: [A Monsignore Pier Giovanni vescovo di Furli e guardaroba di S. Santità]
sonetto
p. 261 [351] Poiche la salma dispietata et dura
Rubrica: [A papa Pio IV]
sonetto
p. 262 [352] Così l’indegno suo furore acquete
Rubrica: [A messer Giacomo Mocenigo]
sonetto
p. 262 [353] Distorna il piè: che sono indegni, et bassi
Rubrica: [A messer Gio. Maria Agazio]
sonetto
p. 263 [354] Quel; che cantando i pingo; et voi colmate
Rubrica: [A messer Dionigi Atanagi]
sonetto
[Sonetti a Bernardo Cappello]
p. 264 [355] Quante gocciole d’acqua ha questo mare
Rubrica: Al qual M. Bernardo risponde con quello, che incomincia Sì cange Amor le vostre amare [p. 97]
sonetto
pp. 264-265 [356] Se de le mie ricchezze care, et tante
Rubrica: Al qual M. Bernardo senza obbligassi alle rime risponde con quello, che incomincia Non da l'Alpe lontan siede un bel colle [p. 95]
sonetto
pp. 265-266 [357] Arsi BERNARDO in foco chiaro et lento
Rubrica: Al qual M. Bernardo risponde con quello, che incomincia S'a quella, onde si dolce ogni tormento [p. 96]
sonetto
p. 266 [358] Mentre fra valli paludose et ime
Rubrica: Sonetti di M. Gio della casa a M. B. Cappello in risposta di quello, che incomincia CASA gentil; che con si colte rime [p. 113]
sonetto
pp. 266-267 [359] Solea per boschi il di fontana, o speco
Rubrica: Al qual M. Bernardo risponde con quello che incomincia O chi m'adduce al dolce natio speco [p. 114]
sonetto
pp. 267-268 [360] Se del candido augello almo, et celeste
Rubrica: Al qual M. Bernardo risponde col Sonetto, che incomincia VENIER mio; che del candido, et celeste [p. 179]
sonetto
p. 268 [361] Poi che quanto d’Orpheo si disse, hor mira
Rubrica: Al quale M. B. risponde con quello, che incomincia Cencio; a cui Phebo i suoi concetti inspira [p. 180]
sonetto
p. 269 [362] La chiara gemma, in cui sola risplende
Rubrica: Risposta di M. Annibal Caro al Sonetto di M. Bernardo Cappello, che incomincia Volga lo stil, che da se tanto splende [p. 203]
sonetto
pp. 269-270 [363] Pianga la musa tua CAPPELLO il danno
Rubrica: Al qual M. Bernardo risponde con quello, che incomincia S'al mio non degno, et perciò grave danno [p. 234]
sonetto
p. 270 [364] CAPPELLO; che con stil canuto, et raro
Rubrica: Al qual M. Bernardo risponde con quello, che incomincia Se mi prezzate ingiusta, che col raro [p. 241]
sonetto
p. 271 [365] Mosse fiero dolor di pensier scuri
Rubrica: Al qual M. Bernardo risponde con quello, che incomincia Gallo, a che co i tuoi versi dolci, et puri [p. 239]
sonetto
pp. 271-272 [366] Quant’hanno gemme gl’Indi, o color Persi
Rubrica: Sonetto di M. Antonio Gallo a M. B. Cappello in risposta di quello, che incomincia Io pur Gallo vorrei, che ne versi miei [p. 240]
sonetto
pp. 272-273 [367] Deh perche allhor che vaneggiando Amore
Rubrica: Risposta di Bernardo Tasso al Sonetto di M. Bernardo Cappello, che incomincia Questa Donna real; del cui valore [p. 241]
sonetto
p. 273 [368] Mentre per voi da le nascoste, et ime
Rubrica: Sonetto di M. Giorgio Gradinico a M. B. Cappello in risposta di quello, che incomincia GEORGIO, a che cercar con altrui rime [p. 253]
sonetto
pp. 273-274 [369] Quelle gratie Signor, ch’a me rendete
Rubrica: Al qual M. Bernardo risponde con quello, che incomincia Cosi l'indegno suo furia acquete [p. 262]
sonetto
pp. 274-275 [370] I begli occhi, onde i miei spogliati et cassi
Rubrica: Al quale M. Bernardo risponde con quello, che incomincia Distorna il piè: che sono indegni, et bassi [p. 262]
sonetto