FE1585-Rime_Tasso_32

[rime]
p. [1] [1] QUal neve, che su' colli ameni fiocchi sonetto
p. 2 [2] Tu godi il sol, ch'à gli occhi miei s'asconde sonetto
p. 2 [3] O degna, per cui s'armi un novo Alcide sonetto
p. 3 [4] Signor, nè lode al tuo gran merto aggiunge sonetto
p. 3 [5] Nè quella stirpe, da cui nacque Aiace sonetto
p. 4 [6] Mente canuta assai prima del pelo sonetto
p. 4 [7] Invitto Alfonso, se le rime adorno sonetto
p. 5 [8] Generoso signor, se mai trascorse sonetto
p. 5 [9] Alme, al cui nome rischiarai quel canto sonetto
p. 6 [10] Se 'l pregio de lo scettro, e de la spada sonetto
p. 6 [11] Quell'alato destrier, che fingi in carte sonetto
p. 7 [12] Innominata, ma famosa schiera sonetto
p. 7 [13] Cesare, quella, onde sostiene, e face sonetto
p. 8 [14] Mantova illustre, c'hora i duci, e l'armi sonetto
p. 8 [15] Baldi, non è, chi di te meglio insegni sonetto
p. 9 [16] La tua nova virtù, ch'è de la mente sonetto
p. 9 [17] Teco varcar non temerei, Ferrante sonetto
p. 10 [18] Sovente, Ardiccio, l'arco, e la faretra sonetto
p. 11 [19] Se à favolosi dei forma terrena sonetto
p. 11 [20] Carlo, questi sei tu, che del bel volto sonetto
p. 11 [21] Ardiccio, ardita man certo movesti sonetto
p. 12 [22] Donne, i serici stami madrigale
p. 12 [23] Come l'industre verme madrigale
p. 12 [24] Già fù mia dolce speme madrigale
p. 13 [25] La mia tenera Iole madrigale
p. 13 [26] Appare in dura pietra madrigale
p. 13 [27] Ardiccio, se ben miri madrigale
p. 14 [28] Tra due vittorie era d'honor contesa sonetto
p. 14 [29] Donna gentile ne le verdi sponde sonetto
p. 15 [30] Empia febre, crudel, maligna, ardente sonetto
p. 25 [31] Signor, storta di Palla, e tremebondo sonetto
p. 16 [32] Nè 'n formar bella notte, unqua colori sonetto
p. 16 [33] Amatemi, ben mio madrigale
p. 17 [34] Se taccio, il duol s'avanza madrigale
p. 17 [35] Nel dolce seno della bella Clori madrigale
p. 18 [36] Le più belle citelle del contado
[Mancano alcuni versi rispetto alla lezione delle rime di Guarini]
madrigale
p. 19 [37] Francesco, mentre ne' celesti giri sonetto
p. 19 [38] Come ne l'ocean l'oscura, e infesta sonetto
p. 20 [39] Aldo, il gran duce, à cui minor guerrero sonetto
p. 10 [40] Quel, che toscana soggiogò con l'armi sonetto
p. 21 [41] Signor, che nato sei frà nobili arti sonetto
p. 22 [42] Hercole, tu che puoi gli oltraggi, e i torti sonetto
p. 22 [43] Nelle schole d'Amor, Barbara siede sonetto
p. 22 [44] Barbara maraviglia à tempi nostri sonetto
p. 23 [45] Se Pirro all'hor che diede morte acerba sonetto
p. 23 [46] Del più bel marmo, che nascesse in monte sonetto
p. 24 [47] Quel lato, dove la mammella intiera sonetto
p. 24 [48] Quando sozza divenne madrigale
pp. [25]-28 [49] IO SON la Gelosia, c'hor mi rivelo
Rubrica: Stanze della gelosia del sig. Torquato Tasso.
ottava
Sonetto del sig. Torquato Tasso, al cavaliere Hercole Cato. Con la interpretatione, et comento del medesmo auttore.
p. 67 [50] Quella, che nome haver di dea non merta sonetto